La bella stagione è finalmente arrivata, e con lei la voglia di stare ancora più tempo all’aperto, godendo della natura e delle temperature miti. Purtroppo, però, il suo arrivo annuncia anche qualcos’altro: il ritorno delle zanzare.
Ma ti sei mai chiesto come agiscono questi insetti o quali sono i “meccanismi” che le portano a pungerci? E, soprattutto… sai a cosa serve il sangue alle zanzare? Scopriamolo insieme.
Perché le zanzare pungono? E perché alle zanzare “serve” il sangue?
Le risposte a queste domande sono legate alla riproduzione: le zanzare femmine – sì, sono solo loro le responsabili delle punture – si nutrono del sangue di animali e persone per far crescere le uova. Per questo cacciano gli esseri viventi, soprattutto al tramonto o nelle prime ore del giorno.
Come le zanzare “estraggono” il sangue
In generale, le zanzare sono delle efficientissime ricercatrici di sangue. Attraverso la loro bocca, chiamata proboscide, inoculano gli aghi, perforando la pelle e aspirando il sangue.
L’apparato boccale delle femmine di zanzara è costituito da sei stiletti (un labbro superiore, due mandibole, due mascelle e una prefaringe) e da un labbro inferiore che si allunga e si incurva anteriormente, raccogliendo gli stiletti.
Durante la puntura, la zanzara succhia il sangue e, allo stesso tempo, inietta della saliva dal potere anticoagulante e anestetizzante, che causa il ben noto prurito.
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Quanto sangue succhia una zanzara durante un pasto?
Parliamo di 0.001 – 0.01 millilitri di sangue circa.
Come fanno le zanzare ad individuarci per pungerci?
La zanzara è molto precisa non solo a pungere, ma anche a individuare esattamente dove farlo. Infatti, questi insetti hanno più di 150 recettori: si tratta di proteine sulle antenne e sulla proboscide, che permettono loro di individuare le vittime più appetibili, le aree con più capillari e anche le pozze d’acqua con abbastanza nutrienti per supportare le larve.
Inoltre, ad attirare le zanzare sono gli odori e i gas che la nostra pelle emette e che si diversificano a seconda del sesso, della dieta e degli ormoni, dando origine a miscele più o meno attraenti.
Vuoi approfondire? Leggi il nostro articolo Cinque curiosità da sapere sulle zanzare
Come reagisce la pelle durante e dopo una puntura di zanzara?
Chiunque nella vita ha subito – almeno! – una puntura di zanzara: la reazione, dunque, è ben conosciuta. Subito dopo che la zanzara ha succhiato il sangue, si sviluppa un rigonfiamento sulla pelle, che comincia a generare prurito e assume un aspetto più rosso, dovuto all’irritazione. Il nostro corpo reagisce quindi con un processo infiammatorio e di difesa, che si attiva con il rilascio di istamina da parte dei mastociti, una sostanza che si trova in particolare nella zona della puntura dell’insetto e che provoca la dilatazione dei vasi sanguigni.
Quindi non è direttamente la zanzara a provocare l’effetto urticante che si manifesta sulla pelle, ma il corpo stesso, che risponde a quella che è ritenuta una minaccia.
Cosa fare per evitare che il fastidio e l’irritazione peggiorino?
Per prima cosa, è meglio evitare di grattarsi. Può essere invece efficace rinfrescarsi o applicare delle pomate apposite, lavando prima la zona con acqua e sapone neutro. Se l’infiammazione non dovesse passare, sarebbe sempre bene rivolgersi al proprio farmacista o medico di fiducia.
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