Negli ultimi anni purtroppo stiamo assistendo sempre di più alle conseguenze del cambiamento climatico: periodi di estrema siccità alternati a piogge violentissime, variazioni nelle coltivazioni e, in generale, sconvolgimento dei normali cicli naturali. Un’ulteriore conseguenza che il cambiamento climatico sta portando con sé, tra le molte altre, è la presenza sempre più massiccia di zecche nei nostri territori. Questi insetti sono potenzialmente pericolosi sia per l’uomo che per gli animali a causa delle malattie che possono trasmettere con i loro morsi: è dunque importante conoscerli meglio e capire come tenerli lontano.
Cosa sono le zecche e quali malattie portano
Le zecche appartengono alla famiglia degli aracnidi (hanno otto zampe come i ragni) e vengono classificate come artropodi; esistono sia le zecche molli, cioè senza scudo protettivo, che zecche dure, con la corazza, e quest’ultime sono parassiti ematofagi, cioè si nutrono del sangue dell’animale su cui sono annidiate.
Le zecche, di cui in Italia sono state individuate ben 36 specie, si trovano sia negli ambienti boschivi e di campagna sia, ormai, in contesti urbani e, come dicevamo, sono molto pericolosi sia per l’uomo che per gli animali poiché la loro saliva contiene delle specifiche neurotossine in grado di paralizzare progressivamente l’organismo che viene a contatto tramite morso, portandolo addirittura alla morte per insufficienza cardiaca o respiratoria.
Sono molte le patologie trasmesse dalle zecche: la più conosciuta oggi è la malattia di Lyme (solo negli Stati Uniti colpisce oltre 475.000 persone ogni anno, e si sta pericolosamente diffondendo anche in zone in precedenza più fredde come il Canada e la Norvegia), seguita dalla piroplasmosi, dall’ehrlichiosi, l’anaplasmosi e altri morbi più rari.
Come influisce il cambiamento climatico sulla presenza delle zecche nei nostri territori
Le zecche sono attive soprattutto in primavera e in estate, cioè nei momenti in cui la temperatura è più calda, mentre con il freddo tendono a ripararsi in nicchie e anfratti. Per questo, con il cambiamento climatico che sta costantemente innalzando le temperature e il livello di umidità sia nelle zone cittadine che nelle zone extra-urbane, le zecche hanno più tempo per proliferare e per attaccare l’uomo e gli animali.
Esse, infatti, prosperano a temperature superiori agli 8 gradi e con un tasso di umidità superiore all’82%.
Un altro motivo di diffusione delle zecche, sempre collegato alle conseguenze del cambiamento climatico, è la trasmigrazione di alcuni animali selvatici, come ungulati e cinghiali, che sono costretti a spostarsi dalle zone boschive verso i centri cittadini per potersi sfamare: questi animali diventano così ulteriore veicolo di diffusione delle zecche.
Nel 2022, ad esempio, il forte caldo prematuro ha portato a una forte diffusione, anticipata di addirittura due mesi rispetto alla media, delle zecche in diverse aree del nord Italia, come il Veneto e il Piemonte, mentre in Emilia-Romagna si è registrata un’impennata preoccupante di casi di piroplasmosi.
L’Istituto Superiore di Sanità, inoltre, ha rilevato un crescente numero di casi di malattia di Lyme in Trentino Alto-Adige, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Liguria.
Infine, la rivista BMJ Global Health ha pubblicato uno studio che dimostra come in 12 anni i casi di contagio di malattia di Lyme sono raddoppiati (ben una persona su sette a livello globale ha contratto questo morbo) proprio a causa delle conseguenze del cambiamento climatico sulla vita e la diffusione delle zecche, e un team dell’università cinese Kunmig Medical University ha condotto un’analisi su circa 90 studi sul tema realizzati tra il 1984 e il 2021 che ha dimostrato come l’incidenza della malattia di Lyme sia aumentata nel corso degli anni per via degli inverni sempre più miti e delle estati sempre più calde e umide, che trasformano gli ambienti in luoghi ideali per la proliferazione delle zecche.
Una soluzione contro le zecche
Per fortuna, esistono alcune accortezze da tenere presente per evitare di essere morsi dalle zecche e soprattutto dei dispositivi studiati appositamente per tenerle lontane: parliamo ad esempio di ZeroBugs di ULTRASOUNDtech, disponibile sia per gli uomini (ZeroBugs Plus) che per gli animali domestici (ZeroBugs Pet). Questo dispositivo funziona con una tecnologia a ultrasuoni ed è così in grado di proteggere dalle zecche umani e amici a quattro zampe in modo sicuro e non dannoso per l’ambiente, poiché non rilascia alcuna sostanza chimica. Le onde a ultrasuoni emesse, infatti, vanno a incidere direttamente sul sistema nervoso delle zecche, inducendole a stare lontane.