Una cosa sulle zecche sembrava esser certa: non possono volare.
Eppure, uno studio dello scienziato Sam England condotto presso l’università di Bristol, nel Regno Unito, rivela un aspetto a dir poco sorprendente della vita delle zecche: la loro capacità di librarsi in aria sfruttando l’elettricità statica.
Nonostante questi piccoli aracnidi non siano effettivamente capaci di saltare o volare, possono percorrere brevi distanze librandosi in aria sfruttando la forza dell’elettricità statica, come hanno dimostrato England e i suoi colleghi: la ricerca si è basata sulle zecche dei boschi (Ixodes ricinus), le più comuni in Europa, e offre una nuova prospettiva sulla loro abilità di cercare e raggiungere l’ospite su cui consumare il pasto di sangue.
Come funziona il “volo” delle zecche?
L’elettricità statica è generata quando gli animali si muovono su superfici come erba o sabbia, creando cariche opposte: questa forza, sebbene molto debole, si rivela tuttavia sufficiente per sollevare le piccole zecche da terra.
Gli scienziati di Bristol hanno simulato la frizione strofinando una zampa di coniglio su un foglio di plastica acrilica, creando cariche opposte: le zecche, tenute a diverse distanze dalla zampa di coniglio o dal foglio di plastica con pinzette di acciaio inox, hanno dimostrato di alzarsi in aria e andare verso le superfici cariche, non solo orizzontalmente ma anche in verticale.
Ma c’è di più: nel corso del medesimo studio è stato infatti osservato che il “volo” delle zecche può essere innescato sia da cariche positive che negative, suggerendo che esse superino la carica specifica che le zecche hanno sul proprio corpo: l’attrazione elettrica ha sempre vinto nel corso dell’esperimento, come testimonia England.
Questo studio, insieme ad altri recenti, suggerisce che il fenomeno potrebbe essere più diffuso di quanto si pensasse inizialmente, sebbene non sia chiaro quanto le zecche siano effettivamente attive nello sfruttare l’elettricità statica. Si tratta in ogni caso di scoperte stupefacenti che potrebbero aprire la strada a potenziali sviluppi nella prevenzione. Sebbene il fenomeno sia stato osservato principalmente nelle ninfe, gli esperti suggeriscono che le zecche adulte e altri parassiti delle stesse dimensioni potrebbero mostrare comportamenti simili, che andranno esplorati con ulteriori ricerche per comprendere appieno questa sorprendente abilità.
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